Avventure di un avvocato by John Mortimer;Stefania Michelucci;

Avventure di un avvocato by John Mortimer;Stefania Michelucci;

autore:John Mortimer;Stefania Michelucci; [Mortimer, John]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788838941139
editore: edigita
pubblicato: 2020-06-25T22:00:00+00:00


Rumpole e gli illustri colleghi

«Or più che mai sembra bello morire, venir meno nel cuore della notte senza pena».

«Il dottor Hanson te lo ha detto, Rumpole. Non stai per morire. Hai l’influenza».

Ero a letto, con indosso un pigiama di flanella, la fronte madida di sudore per la febbre mentre Hilda, che recitava alla perfezione la parte della compagna devota o dell’infermiera, versava lo sciroppo per la tosse in un cucchiaio, facendo del suo meglio per tenermi lucido. Qualunque cosa avesse detto il dottor Hanson, che secondo la mia modesta opinione è sicuramente incapace di riconoscere un caso di morte quando lo vede, provavo una strana sensazione di distacco dal mondo, non affatto sgradevole, e mi domandavo seriamente se Rumpole non fosse sul punto di tirare le cuoia.

«Svanir lontano, dissolversi, e obliar ciò che tu tra le foglie non hai mai provato, lo sfinimento, la febbre, l’ansia».1

Mentre recitavo questi versi, Hilda approfittava della bocca aperta per farvi scivolar dentro un cucchiaio di sciroppo per la tosse. Non ero per niente entusiasta di quello strano sapore d’olio per capelli addolcito artificialmente. Senza dubbio il piccolo Johnny Keats, il poeta bambino di Lord Byron, aveva espresso piuttosto bene il mio stato d’animo. Inoltre, mai come ora mi era sembrato bello abbandonare tutto. Non più giudici. Non più inchini e frasi del tipo “se il signor giudice permette”. Non più spremersi le meningi per confutare le testimonianze. Non più ascoltare gli interminabili e pomposi discorsi degli illustri colleghi dell’accusa. «Venir meno nel cuore della notte senza pena».2 Mentre ero in bilico tra la vita e la morte, sentii in lontananza squillare il telefono a lato del letto. Hilda rispose dicendo che, chiunque fosse, non era possibile parlare con il signor Rumpole.

«Chi? Chi non può parlarmi?».

«Beh, in questo momento è occupato». Hilda mentiva al telefono, infatti negli ultimi tre giorni non avevo fatto assolutamente niente.

«Occupato? Io non sono occupato».

«Occupato a morire». Hilda rise in modo frivolo. «È quanto sostiene mio marito. No, Henry. Beh, non questa settimana, sicuramente...».

«È il segretario capo. Il segretario capo Henry!». Tornai sulla terra e le strappai il telefono di mano.

«Mi dispiace sentire che sta per morire, signore». Henry, come al solito, appariva assolutamente serio, ma non molto interessato.

«Morire, Henry? Beh, mi sembra esagerato».

«Ci sarebbe l’incontro con un cliente, signore. Alla prigione di Brixton. Alle 2.30. Si tratta della rapina all’ufficio postale di Dartford. Il signor Bernard ha in mano il caso».

Rapina con scasso a Dartford! Con la mente improvvisamente lucida, buttai giù le gambe dal letto e mi alzai. Non c’è niente di più efficace della prospettiva dell’Old Bailey per curare ogni malattia.

«Dirò al signor Bernard che lei non può andarci».

«Non dica niente del genere, Henry. Ci vado subito. Giusto il tempo di mettermi qualcosa addosso».

Mentre aprivo velocemente l’armadio, Hilda mi guardava come se il mio recente idillio con l’ignoto fosse stato solo una commedia.

«Credevo che tu stessi per morire» disse.

La morte, risposi, poteva aspettare. La rapina con scasso aveva la precedenza.

Una volta vestito, avvolto in una sciarpa e con il cappotto abbottonato con cura, mi diressi allo studio.



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